Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le
foglie
(Soldati,
Ungaretti)
La solitudine ha ragioni che
possono spaziare dalla sana voglia di rifugio all'angoscia più nera, come un
pendolo che oscilla, essa scandisce il ritmo della nostra esistenza.
E’ una compagna presente che disdegna la compagnia.
Che sia proprio per questa
anomalia congenita della solitudine che troviamo difficoltà a conviverci? Essa si nutre di presenze assenti
che incalzano, ed è sempre presente anche senza un sentito invito.
Avviene, invece, che meno viene
chiamata e più si ostina a sedere alle nostre tavole, dormire nei nostri letti,
giocare con il nostro tempo.
E i filosofi, come la descrivono?
Kierkegaard per
esempio parla dell’episodio di Abramo, della solitudine della scelta
religiosa: lo stadio di vita religioso rappresentato da Abramo è la solitudine
dell’uomo di fronte a Dio . La figura di Abramo è la figura che davvero esprime
questa assoluta solitudine, faccia a faccia di fronte a Dio. Abramo viene messo
alla prova da Dio per dimostrare la sua fede. Dio ordina lui qualcosa di ripugnante
per la coscienza morale, ma anche per la coscienza religiosa: uccidere suo
figlio.
La
solitudine è una condizione esistenziale fondamentale e basilare. Soltanto in
virtù della solitudine-esistenziale si arriva a credere veramente e capire le
cose del mondo.
L’uomo danzante è naturaliter solo.
Ma
ci potrebbe e ci può essere un compagno di danza? Dove Kierkegaard l’andrà a
cercare? «L’unica compagna di danza è la morte». Questa soltanto è un «abile
ballerina».
Ma la solitudine è di questa
terra e lo sa bene chi la cerca nel “qui ed ora”. Montaigne, ad
esempio, sapeva che la solitudine ha un ampia valenza: ritiratevi in voi, ma
prima preparatevi a ricevervi, sarebbe una pazzia affidarvi a voi stessi, se
non vi sapete governare. C’è modo di fallire nella solitudine come nella
compagnia.
Non esiste
creatività artistica senza concentrazione e isolamento.
Lo scrittore, il
pittore, il pensatore, il compositore necessitano nel loro lavoro di grande
raccoglimento. La solitudine è qualcosa di diverso dall’isolamento.
Secondo il
filosofo Hans Georg Gadamer l’isolamento è l’esperienza di una perdita, mentre
la solitudine è l’esperienza di una rinuncia.
Pertanto
l’isolamento si subisce, nella solitudine si cerca qualche cosa. Ma forse tutte
le attività umano che richiedono impegno necessitano di attimi di solitudine e
riflessione.
Riflettiamoci in solitudine.