venerdì 8 marzo 2013

"UNA CAREZZA IN UN PUGNO"

I cambiamenti sociali sono ripetuti, rapidi, improvvisi e per navigare a vista - lungo il corso della nostra vita - dobbiamo disegnare le nostre mappe, nel reale e più volte nel medesimo lasso di tempo.
Affrancarsi dalle vecchie mappe, create su una conoscenza parziale e antiquata del mondo non è semplice. Orientarsi sulla propria mappa, infatti, è mettere in discussione il sapere uguale per tutti, abbracciando la voglia di migliorare.
E’ munirsi di strumenti di comprensione per poter trasformare noi stessi, per non dover dipendere da idee altrui, da modelli esterni, da poteri manipolatori. Poter esprimere così  ciascuno la propria forma di bellezza.
In ogni persona c’è il desiderio di veder realizzata e valorizzata la propria diversità, ciò che la rende e la fa sentire unica e originale.
Cosa fare perché il desiderio si trasformi in realtà?
Forse si potrebbe lasciarsi pervadere dal femminile e dalla sua potente saggezza.
E’ dal punto di vista femminile, dai gesti quotidiani e da un andirivieni tra le cose della vita che possono trovare nutrimento i grandi progetti e le cosiddette grandi imprese.
Lo sguardo al femminile, infatti, è attento a ciò che accade nelle relazioni e nelle pratiche di innovazione sociale e spirituale.
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“Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna.
Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere ascoltata”.   Oriana Fallaci
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Per convesso, purtroppo, il disagio al femminile non trova voce e quando ciò avviene non è sempre possibile intervenire.

L’intensità del dolore non ha bisogno di tracce visibili sul corpo, ma la violenza brutalmente fisica che sfocia nel reato deve essere fermata in modo pieno ed incisivo, anche con la prevenzione.

In Italia viene uccisa una donna ogni tre giorni. Un dato allarmante, quanto reale.

Com’è possibile intervenire? Cosa si potrebbe fare? Come reagire a questo dilagare barbarico? Un valido strumento di intervento è la MEDIAZIONE.
La mediazione è un percorso relazionale tra due o più persone che, attraverso la facilitazione, mira alla risoluzione dei conflitti che si caratterizzano per la natura sociale, culturale, penale, evitando così la degenerazione del conflitto sia sul piano personale che giuridico.
La mediazione offre un modo di affrontare il conflitto con una dimensione naturale, non dà torto o ragione ma ha lo scopo di portare alla luce ed analizzare quelle motivazioni non sempre note agli stessi soggetti coinvolti, comportamenti dannosi per l’altro e per sé stessi. Si impara così a progettare in modo autentico la propria esistenza e a stare bene in relazione con sé e con gli altri.
Il modo d’essere del mediatore/facilitatore è da considerarsi come un intervento di alto valore umano. E’ facilmente riscontrabile, infatti, come il dialogo favorisca notevolmente il miglioramento della qualità dei rapporti umani, elemento che si ripercuote positivamente anche sul piano sociale.
Ecco alcuni esempi di problematiche di cui il servizio si occupa:
  • Violenza o stalking;
  • Gestire lo stress;
  • Conflitti familiari;
  • Migliorare capacità genitoriali;
  • Relazioni all’interno della coppia;
  • Separazioni conflittuali
  • Superare eventi traumatici;

mercoledì 6 marzo 2013

UN CONTRATTO CHIAMATO "AMORE"

Cosa vuol dire sposarsi? Perché oggi più che mai è basilare prima di contrarre un matrimonio conoscere cosa si sta andando a fare?

In Italia i corsi prematrimoniali sono per lo più a sfondo religioso, importanti ma non sufficienti, perché non preparano le giovani coppie al contratto che stanno stipulando tra loro, ma anche con lo Stato.

Quanti sono consapevoli delle responsabilità e degli obblighi che il matrimonio comporta?

Ad ogni matrimonio consegue un diritto e un simmetrico dovere. La costruzione di un matrimonio felice, infatti, deriva anche da una serie di conoscenze su ciò che vuol dire contrarre un matrimonio: diritti, doveri, obblighi e reciproca solidarietà economica e morale.

Capire cosa vuol dire sposarsi permette anche d’evitare d’arrivare ad una rottura violenta con tutto ciò che questo comporta sia in termini psicologici che di danni per i figli.

L’obiettivo di questo corso è l’ accompagnare al matrimonio ed alla genitorialità, coniugando nozioni di diritto di famiglia ad esercizi di riflessività sul ruolo del coniuge e del genitore.

Il matrimonio: nell’ordinamento giuridico italiano tra rito civile e religioso, diritti e doveri reciproci, scelte patrimoniali e contratti prematrimoniali.

Dalla convivenza al ruolo di genitore: accordi sull’indirizzo della vita familiare, il coesercizio della potestà genitoriale, il concetto della bi genitorialità e della co genitorialità all’interno della coppia.

La genitorialità: la cura dei figli, la filiazione, l’adozione, la procreazione medicalmente assistita, i doveri e le responsabilità nell’educazione dei figli, anche in caso di separazione.

Il percorso formativo sarà condotto dalla D.ssa Sara Zanon, counselor relazionale e mediatore legale.